viernes, agosto 24, 2012

PUNTO DI POLEMICA EGOISTA-RISPOSTA AL TESTO “Riflessioni sull’incontro nazionale sull’operazione Ardire”.


(en italiano)

Nel testo qua polemizzato si legge con interesse che alcune “individualità anarchiche” pongono dei punti con dei dubbi sul motivo del perché ci sia o ci si debba essere un incontro nazionale sull’operazione “Ardire”-senza chiamare a tale contesto chi è indagato.
Questo è almeno è quello che scrivono le “individualità anarchiche” nel supporre che nessuno degli indagati ci sia-cosa che invece in un simil contesto è avvenuto per l’incontro a Monteluco(Pg) con dentro in questa iniziativa indagati e parenti che si legge nel testo “interverranno”:.
Poi di come gli indagati si siano espressi non si legge riga da nessuna parte-come un “segreto di stato”.
Il punto di Polemica egoista seguito da testi di risposta a quello del compagno Stefano Culmine e a Radioazione-come già scritto si distingue nettamente da ogni testo di approfondimento perché va a scavare fino alle fondamenta del discorrere in maniera normalizzante-aspetto pregiudicante contro ogni emersione dell’individuo con le sue particolarità e le sue peculiarità-senza che si debba associare forzatamente come un gregge al belare della massa.
Quello che non si capisce però di queste “individualità anarchiche”è l’accentrare tutto sul ritenere che ci debba essere un confronto e un discutere paritetico-perché come scritto a loro sembra che la repressione sia uguale per tutti e che  nel contesto che porta a questa repressione-siano da eliminare le differenze tra gli individui per far fronte al solito “stato” unendosi.
Ma scusate ma voi siete o no “individualità”?
Sentite delle differenze tra voi come individui e il resto della massa?
Questo è un primo punto polemizzante su cosa poi significhi dirsi “individualità” che dovrebbe essere differente dal gregge cittadinista che emerso in questi ultimi anni..
Non si possono mettere assieme il g8 con la Val susa e l’operazione Ardire:
è come scrivere che le scelte di negazione del diritto dei compagni della Cospirazione delle Cellule di Fuoco sono uguali a quelle dei  compagni del caso “Bombas” che hanno scelto la completa difesa tecnica.
 
Poi sempre in ambito di punto polemico in ambito Egoista Nichilista con il testo “Inferno Personale” ci si è posti un superamento della solita solidarietà anarchica del “tutto”,e questo perché care “individualità anarchiche”-già nell’operazione “Ardire” ci sono tante differenze che ci si dovrebbe un attimo soffermare nel leggere che alcuni imputati hanno scelto l’antigiuridismo e altri la completa difesa tecnica.
Quindi-per cui-se uno di voi sente che non è affine alla scelta di un compagno dentro l’inchiesta “Ardire” dona solidarietà come se facesse un regalo a qualcuno?
Nel continuo della lettura del testo delle “individualità anarchiche” da una  parte emerge la solita retorica sull’intensificarsi della repressione-come se da questo potere statale ci si debba aspettare qualcosa-e non agire colpendolo nelle sue infrastrutture(per chi scrive l’attacco può e deve essere portato anche  contro chi cerca di fermare un atto distruttivo o un singolo individuo nelle sue scelte individuali-che sia il cittadino ben pensate o lo sbirro)-senza “reagire” ad ogni sussulto della “terribile” macchina statale.
Dall’altra ci si pone quesiti sul perché non ci sia un testo approfondimento dell’iniziativa-se non nel sapere quale sarà il menù della serata:
Non è difficile dedurre che l’iniziativa è volta esclusivamente al  lato del difensivismo più esasperante e legale-in cui ci sarà da scrivere due righe roboanti ma prive di ogni contenuto di attacco-e una raccolta fondi-per avvocati che nessuno mai scrive cosa diranno nel processo per fare “uscire” il loro assistito.
Non ci sono contenuti perché non è solo la facilità di una raccolta fondi a dire la “sua”-ma perché la cosidetta galassia anarchica negli anni(ripercorrendo gli ultimi 16anni dal processo dell’infame Marini in poi..)si è immersa  completamente in un circolo vizioso di reazione  e difesa-di facili ragionamenti e di come “scavallare” il carcere-usando tutti gli espedienti possibili per uscire.
Sarebbe interessante leggere le trascrizioni di quello che esprimono ogni volta gli avvocati dei compagni processati?
Si sa che in questo modo verrebbero alla luce tutti gli espedienti usati dal difensore di “fiducia” per cercare di salvare il “salvabile” senza che il compagno imputato possa minimamente dire la “sua”-che sia tecnico o politico il procedere della condotta di chi è sotto processo-e in maniera fondamentale soprattutto perché il difensore di fiducia ignorerà completamente ogni riga vergata dal compagno assistito sulle sue “idee” del processo a lui sottoposto-in quanto per carriera deve “vincere”.
Lo sappiamo-ma si nasconde sempre-il difensore di fiducia è amico di pm e giudici.
Il solito dilemma letto nel testo risposta all’iniziativa nazionale,è questo unirsi insieme per far fronte al nemico comune-che sappiamo essere solo la “macchina statale” e non anche il popolo che usa le leggi-che le “individualità anarchiche” portano avanti nel testo scrivendo che:
Ciò che ci preme, in questo momento, sarebbe avere la possibilità di discutere. Proprio perché non abbiamo delle soluzioni da fornire sul da farsi, né tanto meno siamo alla ricerca di indicazioni operative che siano valide per tutti..”
Perché scrivere di “validità per tutti”?
Come si può conservare la validità di un agire singolo da parte di voi “individualità” se poi si cerca il “tutto “accentratore?
Il problema care “individualità anarchiche” è che andando oltre la mera iniziativa-la dialettica con lo “stato”,si pone nel mentre ci si fa difendere dando l’agire ad un avvocato che-come sopra-pone la propria abilità dialettica e usa tutti i cavilli per annullare ogni testo rivendicativo o ogni azione attentatrice del vivere quotidiano da parte del compagno processato.

Scegliere l’avvocato per poi farsi difendere è riconoscere il ruolo di tutto l’apparato burocratico della società umana-dal cittadino che accetta le leggi al pm che le usa per accusare e fare condannare l’individuo sottoposto a processo penale.
Entrare nel labirinto del diritto è mettersi a dialetizzare con la società e la dottrina giurisprudenziale.
Come proseguimento al “tutto” accentratore del vostro discorrere sulle non differenze:
Perché voi essendo “individualità” parlate di incasellamento come se essere e scegliere ogni volta il proprio modo di agire in maniera singola per unirsi informalmente con chi è affine sia una cosa “estranea”?
Se dovessimo fare dello storicismo si dovrebbe scrivere di grandi differenze tra un modo di agire individuale-con le più sottili differenze per ogni scelta esperita e per ogni individuo che la “sceglie”-da parte degli anarchici individualisti-immoralisti e Nichilisti e il resto dei compagni dietro a sigle formali e regolamentate da uno statuto e una codificazione del comportamento etico e morale dei propri atti-questo in un periodo ormai dimenticato dell’anarchismo.
Si è scritto sopra-che c’entrano i compagni della CCF e quelli del caso “Bombas”?
E i compagni che hanno scelto l’antigiuridismo di pensiero e di azione nell’inchiesta “Ardire” con testi firmati e fatti circolare-tra cui con le solite censure dell’anarchismo moralista-,che c’entrano con coloro che hanno messo piede e mente dentro il burocratico
Ordine forense per farsi difendere?
Nel testo di risposta polemica alle “individualità anarchiche” ci si pone come negatori di un assolutorio siamo “tutti compagni” che nella specificazione di un inchiesta “Ardire” vede delle nette differenze tra chi ha  scelto di spezzare il diritto-negando la prassi della difesa tecnica o di “processo politico” che sia e chi si è messo nelle mani di un difensore di fiducia cercando di dettare tempi e modalità di un legale difensivismo-annullando ogni agire anarchico e del proprio vissuto esistenziale.
La polemica egoista nel suo incedere è aperta ad ogni individuo che voglia continuare un dibattito amorale sul tecnicismo di una difesa legale e l’immenso e infinito agire amorale e antigiuridico nel suo frantumare ogni qual volta si presenta-il diritto dovere della società umana e della giurisprudenza.

            Federico Buono

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